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Il segmento testuale Il Fronte è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 17Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 144

Brano: [...]fera di euforia, destinata a essere ben presto frustrata, i quadri del F.C.M. R. abbandonarono i già scarsi criteri cospirativi cui si erano attenuti nelle settimane precedenti e uscirono allo scoperto. Nel giro di pochi giorni essi vennero in gran parte catturati dai tedeschi, compreso Montezemolo. Incarcerati, molti di essi vennero poi fucilati il 13 marzo alle Fosse Ardeatine (v.), altri a Forte Bravetta (v.) e, il 6 giugno, a La Storta (v.). Il Fronte militare, nonostante i criteri di lotta estremamente prudenziali cui si era attenuto, ebbe così a Roma ben 72 caduti (circa il doppio di

quanti ne ebbero i G.A.P. e le Brigate Garibaldi romane messi insieme). La scomparsa di Montezemolo e dei suoi collaboratori, nonché il clima di accentuata repressione poliziesca seguito alla strage delle Fosse Ardeatine, paralizzò poi completamente l’attività del F.C.M.R. a Roma.

Bibliografia: Ezio De Michelis, Comando raggruppamenti bande partigiane Italia centrale/Attività delle bande settembre 1943luglio 1944, Roma 1945; Lorenzo D’Agostino e Robert[...]

[...]a di accentuata repressione poliziesca seguito alla strage delle Fosse Ardeatine, paralizzò poi completamente l’attività del F.C.M.R. a Roma.

Bibliografia: Ezio De Michelis, Comando raggruppamenti bande partigiane Italia centrale/Attività delle bande settembre 1943luglio 1944, Roma 1945; Lorenzo D’Agostino e Roberto Forti, Il sole è sorto a Roma, Roma 1965; Enzo Piscitelii, Storia della Resistenza romana, Bari 1965; col. Pierluigi Bertinaria, Il Fronte clandestino militare della Resistenza romana, in “Patria Indipendente” del 25. 3.1984.

E.Ni.

Resto del Carlino, Il

Quotidiano emiliano. Fondato a Bologna da quattro giornalisti democratici (il socialista Francesco Tonolla, Giulio Padovani, Cesare Chiusoli e Alberto Carboni), il primo numero de “Il resto del carlino” uscì i! 20.3.1885; dal 20.4.1945 il quotidiano venne sostituito da II Giornale dell’Emilia, ma il 18.10.1953 riacquistò l'antica testata. Dal 10.10.

1919 ebbe anche un’edizione serale.

Indirizzo democratico

Sorto con modestia di propositi e di mezzi, che veniva s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 444

Brano: [...]to per il fatto che da qualche parte veniva messa in dubbio la sua piena adesione al Fronte.

« L’adesione del nostro partito — scrissero i liberali — non deve secondo noi formare oggetto di discussione, in quanto esso collabora pienamente a parità di diritti e di doveri nel Comitato centrale di liberazione».

Ma dopo la Liberazione i liberali furono i primi, seguiti dai democristiani, a ritirarsi dal Fronte e a chiederne lo scioglimento.

Il Fronte pubblicò a Milano un periodico, intitolato Fronte della Gioventù. Di formato cm 24 x 34, ne uscirono 5 numeri nel 1944 e 2 nel

1945. Altri fogli con lo stesso tito

lo furono pubblicati a Domodossola (durante la « Repubblica dell’Ossola ») e in varie « zone libere », in Piemonte, in Liguria, in Emilia e nel Friuli.

Nel febbraio 1945, quando Eugenio Curiel cadde ucciso dai fascisti, un coraggioso sacerdote attorniato da gruppi del Fronte celebrò nella chiesa milanese di S. Carlo una messa di suffragio; a Roma, tutti i movimenti giovanili antifascisti si incontrarono per rivolgere un sa[...]

[...]onavano il

F.d.G. che cessava così rapidamente di esistere: esso aveva assolto a una funzione assai positiva in una determinata situazione storica, ma si rivelò inadeguato come forza e struttura alla nuova situazione creatasi dopo la Liberazione. E tuttavia lasciò profonde tracce in numerosi giovani che, nella vita del Fronte, poterono cogliere l’esperienza essenziale: il principio dell’unità.

P.Se.

F.d.G. e giovani comunisti

« [...] Il Fronte della Gioventù venne dunque costituito nel novembre scorso, un anno fa, ma rimase inizialmente un centro di iniziativa composto quasi esclusivamente di giovani comunisti. Infatti al nostro appello i giovani degli altri partiti rimasero piuttosto sordi. L’impronta politica e organizzativa del F.d.G. fu fin dal primo giorno unitaria per* l'impostazione nazionale* della

lotta, per l’adesione alla base di gruppi giovanili di altre correnti politiche e specialmente per il largo reclutamento tra i giovani senza partito, ma alla direzione del movimento non vollero partecipare altri giovani che no[...]

[...] organismi provvisori di direzione. Provvisori perché pensiamo che soltanto attraverso la consultazione democratica della nostra gioventù, potremo dare al F.d.G. una direzione che veramente risponda agli interessi e alle aspirazioni delle masse giovanili.

[...] Ora si tratta di allargare politicamente il F.d.G.. Il che significa innanzi tutto rafforzare i legami particolari che ci stringono ai giovani socialisti [...]; allargare politicamentè il Fronte significa stabilire delle intese di lavoro con i giovani del Partito d’Azione, ai quali ci lega una collaborazione particolarmente attiva nel campo studentesco e universitario [...]; allargare politicamente il Fronte significa richiedere e conso

lidare la collaborazione con i giovani cattolici e con i giovani della Democrazia Cristiana; significa prendere contatti con i giovani liberali, con i giovani capaci e intelligenti di ogni tendenza politica e religiosa.

[...] L’entusiasmo dei nostri giovani migliori, la coscienza di essere stati spesso i promotori della lotta armata nelle città e nelle campagne aveva determinato nelle nostre file una diffusa tendenza a concepire come attività non solo essenziale, ma addirittura esclusiva la lotta armata di gruppi di élite. Le formazioni armate del Fronte del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 245

Brano: [...]vi dai suoi accoliti, se non con l'aperta complicità, certo con l’incoraggiamento del governo e delle forze conservatrici. I fascisti romeni poterono persino costituirsi in partito politico, che denominarono “Tutto per il paese”; abbondantemente finanziati dai nazisti tedeschi (dei quali ^dottarono anche i simboli esteriori, come la svastica), poterono ottenere anche un certo successo elettorale (17% dei voti) alle elezioni del dicembre 1937.

Il Fronte popolare

Nell’estate 1935 si costituì in Romania il Fronte popolare antifascista. Inizialmente sorto più come riflesso di decisioni internazionali, ben presto acquistò una certa consistenza e assunse proprie caratteristiche.

« Il Fronte popolare antifascista — affermava un documento del gennaio 1936 — è una vasta concentrazione di forze per la difesa delle ultime libertà democratiche e di lotta per il loro allargamento, una larga alleanza delle forze popolari per fermare il fascismo, annientare le sue organizzazioni e trarre in arresto i suoi capi traditori e complottisti; formidabile mobilitazione dell’intero popolo per la difesa della pace, dell’esistenza e delle libertà nazionali ». Queste enunciazioni di carattere generale erano seguite da un programma più preciso e concreto: « Lotta contro le esecuzioni forzate per i da[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 18

Brano: [...]ussolini, rinnegato e assassino », vennero condannati l’ebanista Guglielmo Perez (a

5 anni), il carpentiere Nunziante Martorano (a 6 anni), il metallurgico Luigi Di Martino (a 8 anni),

10 studente Francesco Marano (a

8 anni), e Giuseppe de Rosa (a 8 anni), tutti di Castellammare. Venne assolto Roberto Vingiano.

11 28.4.1938 il T.S. condannò un gruppo di antifascisti di San Giorgio a Cremano, perché trovati in possesso dell’opuscolo « Il Fronte antifascista ». Essi erano: Angelo Batocchi (a 4 anni), il pensionato Giorgio Barbieri (a 4 anni), Vito Camillo (a 3 anni), il contadino Bruno Conte (a 3 anni), Giuseppe Cocci (a 1 anno), lo stagnino Eduardo Di Dato (a 1 anno). Furono assolti il meccanico Giovanni Punzo, il pensionato Giuseppe D’Arienzo, il sellaio Giuseppe Radente.

Nel settembre 1938 passarono davanti al T.S., accusati di « costituzione del P.C.I., appartenenza allo stesso e propaganda », i « presunti membri del Comitato Federale » responsabili della diffusione di « Stato Operaio », de « l'Unità », del « Fronte antifascis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 199

Brano: [...]azione della direzione accentrata dell’economia nazionale e abbandono della via seguita, in quella fase di sviluppo, da tutti gli altri paesi socialisti;

1951: La Jugoslavia ottiene l’aiuto militare degli Stati Uniti e stabilisce con il governo americano una collaborazione sul piano economico, ricevendo crediti e altre forme di aiuto;

1952: Al suo VI Congresso, il P.C.J. si trasforma in « Lega dei comunisti jugoslavi »;

1953 (febbraio): Il Fronte popolare viene sostituito dalla « Alleanza socialista del popolo lavoratore della Jugoslavia », organismo comprendente la Lega dei comunisti, i sindacati, l’Associazione delle donne e quella dei giovani, le cooperative, le associazioni culturali, sportive, ecc.;

1954 (febbraio): La Jugoslavia firma un trattato di amicizia e di collaborazione con Grecia e Turchia, paesi aderenti alla N.A.T.O.; il trattato viene trasformato l’anno dopo in patto di alleanza, collaborazione politica e mutua assistenza;

195355: Le cooperative di produzione vengono sciolte. Sorgono cooperative volontarie di c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 68

Brano: [...]ica sovietica ma una repubblica popolare nella quale la funzione dirigente sarà assolta dalla grandissima maggioranza del popolo, dagli operai, dai contadini, dagli artigiani e dagli intellettuali legati al popolo. In questa repubblica non ci sarà nessuna dittatura, ma il fattore fondamentale e decisivo sarà la maggioranza lavoratrice della popolazione, gli uomini del lavoro produttivo e utile della società ». (G. Dimitrov, Bulgaria, 1947).

« Il Fronte popolare in Jugoslavia è un’organizzazione di tutte le persone progressiste non soltanto per la lotta contro la reazione e il fascismo, per la lotta per la difesa delle conquiste ottenute e per il raggiungimento di nuove conquiste, ma è un'organizzazione con compiti enormi, che da noi essa ha già realizzato o realizzerà.

Il nostro Fronte popolare è una democrazia di un nuovo tipo, un'autentica democrazia popolare. Tale è la definizione del potere popolare nella Jugoslavia, potere che si appoggia sul Fronte popolare e deriva da esso.

Il carattere schiettamente democratico del Fronte popo[...]

[...]schiettamente democratico del Fronte popolare ha permesso la creazione di un nuovo potere popolare a carattere schiettamente democratico: si tratta dei Comitati popolari di liberazione. Essi erano organi del Fronte popolare per l’esecuzione dei compiti quotidiani: mobilitazione dei combattenti per l’esercito popolate di liberazione, rifornimento del fronte, normalizzazione delle retrovie del territorio liberato. Pertanto la democratizzazione che il Fronte popolare portava nel territorio occupato era di grande beneficio per la lotta popolare in Jugoslavia. I governi, sia federale che repubblicani, non avrebbero potuto risolvere tutti i problemi senza l’aiuto di un’organizzazione tanto potente ed estesa quanto il Fronte popolare ». [Tito, Jugoslavia, 1947).

Nel 1949, dopo il distacco della Jugoslavia (v.) dagli altri paesi dell’Europa orientale e

nel clima di quella rottura, Dimitrov dava del regime di democrazia popolare una definizione che ne accentuava decisamente l’elemento classista (di dittatura del proletariato), internazionalista e di legame nei confronti dell’Unione Sovietica:

« In che cosa consiste l’essenza del problema?

1) Si sa che la democrazia popolare e lo Stato democratico popolare sono diventati possibili dopo la sconfitta delle forze del fascismo tedesco, per effetto della stor[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il Fronte, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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